martedì 30 maggio 2023

La settimana peggiore della mia vita...

Ora posso finalmente raccontare serenamente che ho appena concluso la settimana peggiore della mia vita, di quelle che credi capitino solo agli altri, invece basta una domenica sera, a cena, che ti sfiori la pelle all'altezza del seno, per sentire un brivido lungo la schiena, il gelo. 
Resto impietrita mentre mio marito mi fissa preoccupato perchè si è accorto che qualcosa non andava:
"Che hai?"
Riesco solo a prendergli la mano e appoggiarla nel punto esatto in cui ho sentito qualcosa di strano, sul mio seno sinistro.




Un bozzetto netto e che fino a poco tempo prima non c'era, una piccola pallina che sapevo bene cosa poteva significare, la stessa che magari aveva sentito la mia migliore amica 16 anni fa, che le ha portato 2 anni di lotte e dolore, e che dopo l'ha portata via troppo presto dalla sua famiglia e da me.
Mio marito replica la mia stessa faccia pietrificata, probabilmente il brivido lungo la schiena e i pensieri si sono rispecchiati nei miei.
"Tranquilla, domani sentiamo la dottoressa!"
"Io le scrivo una mail subito, così domani appena arriva in studio la legge"
Continuo a passarmi la mano, come se tutto d'un tratto dovesse sparire e accorgermi che mi ero sbagliata, ma continuava ad essere lì il piccolo bastardo.
Inutile dire che la notte non ho dormito nulla, mio marito mi guardava e non parlava, mi stava solo vicino perchè sapeva bene cosa mi passava per la testa, al Padrone non ho detto nulla in quel momento e non sapevo se e come lo avrei fatto, nessun altro doveva sapere finchè non avrei avuto delle risposte.
La mattina dopo la dottoressa mi chiama immediatamente
"vieni qui che controlliamo subito, ti aspetto appena riesci, ma vorrei vederti prima possibile"
Vado dal mio responsabile perchè ero al lavoro e gli spiego cosa stava succedendo, avrei avuto bisogno probabilmente di permessi per visite e controlli ma ero certa che avrei trovato supporto e comprensione.
Arrivo dalla dottoressa, mi fa distendere e appena poggia la mano lo sente anche lei:
"Ti faccio l'impegnativa per mammografia e ecografia da fare prima possibile, dobbiamo toglierci questo dubbio"
Avevo la testa vuota, non riuscivo a pensare a nulla se non ad organizzare quella visita e quegli esami.
Chiamo mio marito che mi dice di andare subito a prenotare, ma dovevo capire come fare con il Padrone perchè non volevo dargli questa preoccupazione sapendo che ci sarebbero state delle limitazioni al potermi stare vicino, ma sapevo anche che ci siamo giurati sincerità, e non dirglielo avrebbe fatto si che non si potesse più fidare di me, che stesse sempre con il dubbio che io gli nascondessi qualcosa sulla mia salute.
"Padrone puoi chiamarmi appena riesci per piacere?" gli mando un messaggio.
Suona il telefono:
"Missy dimmi, ho 2 minuti poi devo rientrare al lavoro"
Gli spiego tutto, per filo e per segno, senza tradire la minima emozione e la minima preoccupazione, mi ascolta, chiede e i 2 minuti sono passati ma non osava interrompermi"
"Missy tranquilla, io sono qui, vedrai che andrà tutto bene. Fammi sapere se hai bisogno di qualcosa nell'immediato, altrimenti ci vediamo questa sera appena stacco".
Un sospiro di sollievo, adesso sapevo che potevo contare sul sostegno delle due persone fondamentali della mia vita, mio marito e il Padrone. Nessun altro doveva sapere se non era necessario, e nessuno doveva preoccuparsi più del dovuto finchè non avessi avuto risposte certe.
Da domenica scorsa ho fatto gli esami oggi, una settimana intera in cui sono stata l'ombra di me stessa, con mille pensieri che si accavallavano e che si susseguivano in una danza sfrenata e confusa senza inizio e fine.
I miei figli, cosa avrebbero dovuto sopportare se ci fosse stato qualcosa che non andava, la mia famiglia, e non intendo solo i miei genitori, ma anche dalla parte di mio marito (le nostre famiglie sono sempre state una unica).
Guardavo mio marito e pensavo al turbine di emozioni che aveva dentro e che non poteva far uscire, almeno non davanti a me per non caricarmi di altro stress.
La dottoressa mi ha messo a riposo forzato a causa delle mie malattie che si stavano acuendo a causa dello stress, le crisi respiratorie si susseguivano, e l'attesa non faceva altro che peggiorare tutto.
Mi sono chiusa a riccio, non volevo parlare con nessuno forse per non mentire, ma un comportamento così inusuale da parte mia destava sospetti ma non mi interessava, volevo solo stare distante da chiunque e avere vicino loro due, gli unici che potevano tenermi più tranquilla possibile.
In tutto questo si era parato davanti uno scenario che non mi aspettavo, un pensiero che mai avrei immaginato: come potevo tenere il mio posto accanto al Padrone se non fossi più stata in grado di essere ciò che gli mancava, ciò che lo fa sentire completo, come potevo essere ciò che gli dava serenità?
Avrei dovuto lasciarlo andare, non avrei mai potuto tenerlo legato a me per pietà o per dovere, non lo avrei permesso.
Questo pensiero mi assillava, sapevo che avrei avuto vicino la mia famiglia, ma lui non lo avrei permesso, perchè non doveva aver nessun obbligo nei miei confronti, se io non lo avessi più potuto renderlo felice era giusto che lo facesse qualcun altro. 
Nessun legame di sangue ci lega, nessuna promessa solenne, quindi avrei deciso io per entrambi.
I giorni passavano e tutti i pensieri prendevano un posto preciso, come un puzzle rovesciato malamente sul tavolo dalla scatola e che pian piano, dai contorni iniziava a prendere forma.
Queste cose non capitano solo agli altri, capitano anche a noi che ci sentiamo al sicuro e fortunati, protetti forse per il fatto di aver già pagato lo scotto alla vita con una diagnosi arrivata ormai 5 anni fa: Miastenia gravis, fibromialgia e ipertensione celebrale.
Invece no, non è mai abbastanza, però quando succedono queste cose hai anche il tempo di guardare la vita da una prospettiva diversa e pensi a cose che mai avresti creduto di dover valutare.
Mio marito è stato la mia ombra, vicino ma non troppo perchè sa che in questi momenti i miei aculei pungono, sempre presente anche con kilometri a dividerci, discreto ma costante, quella presenza che senti ma non subisci, come un leggero cardigan che ti protegge dalla brezza marina in una fresca notte d'estate dopo un temporale.
Il Padrone ha sempre cercato di farmi sorridere, di tenermi il morale alto, ma quando ci vedevamo capivo cosa pensava dai suoi occhi, non è mai riuscito a nascondermi nulla, quello che sente lui lo sento io e viceversa, inutile provare a nascondersi dietro ad un dito.
Finchè, questa mattina, è arrivato il momento del temuto esame, tranquilla e stabile come una foglia autunnale ho affrontato tutto con il mio cavaliere accanto:
"Se crolli tu crollo anche io"
"Non crollerà nessuno dei due"
...
...
...
Cisti da tenere controllate ogni 6 mesi contornate da calcificazioni benigne, controllo ogni 6 mesi o prima se sento dei cambiamenti
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Non sono ancora crollata, non credo di aver ancora tirato il sospiro di sollievo che tanto mi merito, perchè queste esperienze, mai del tutto concluse lasciano il segno nell'anima. Per tutte quelle donne che non hanno avuto il mio stesso responso e che si trovano a lottare come guerriere, che vorrebbero tanto essere felici delle piccole cose ma si trovano a piangere per un bastardo più grande di loro da sole, perchè non vogliono caricare le persone vicine anche del loro dolore.
Io adesso ho la possibilità di ripartire da dove la mia vita si era fermata quella domenica sera di 2 settimane fa, posso tornare a sorridere con una consapevolezza diversa, quella che ho il diritto di essere felice indipendentemente da ciò che pensa la gente, ma devo essere felice per la seconda possibilità che mi è stata data, e devo esserlo anche per chi, quella seconda possibilità non l'ha avuta.
Sono tornata a casa con mio marito, abbiamo mangiato dalla suocera, mi sono dedicata ai bambini, alla casa e nel pomeriggio ho visto il Padrone, mi ha fissato negli occhi e mi ha detto:
"Che cazzo di paura mi hai fatto prendere!"
"A me lo dici? Se l'esito fosse stato diverso avrei dovuto lasciarti andare, non ti avrei obbligato a mantenere promesse mai fatte"
"Missy, se permetti avrei deciso io, non tu"
"Padrone, non sarei stata più in grado di essere ciò che vuoi e desideri"
"E a te chi lo dice che non ci saresti riuscita comunque?"
"Io, so come vanno quelle cose"
"Missy basta, non sarei andato da nessuna parte, sarei rimasto qui esattamente dove sono ora qualunque cosa fosse successa."
...
...
...
Sono felice
...
...
...
I miei ragazzi (se li chiamo bambini si incazzano), la mia famiglia, mio marito che è la mia roccia, il mio supporto, il mio porto sicuro che ha giurato che mi avrebbe amato in salute e in malattia finchè morte non ci separi e che sta mantenendo quel giuramento nel migliore dei modi, nel più semplice, puro e dolce che esista, semplicemente amandomi e standomi vicino in ogni momento, e poi il Parone, che sarebbe rimasto anche senza giuramenti solenni, ma semplicemente mantenendo quello che mi ha fatto guardandomi negli occhi, di proteggermi e starmi vicino.
Sono felice, e ho tutto il diritto di esserlo. 
E voi che avete letto questo post fino in fondo, non date per scontato che le cose accadono agli altri, perchè accadono a tutti, è solo una lotteria... tenetevi controllati, fate esami e visite, perchè potrebbero portarvi a vivere la settimana più brutta della vostra vita, per poi tornare a rinascere con nuove consapevolezze

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