Mi sono sempre immaginata una vita come questa quando ero piccola.
Una
famiglia, una casa con giardino, un lavoro che amo, un marito presente, sono la
classica persona per cui i "beata te" si sprecano, con annessi
sorrisi e occhi sognanti, e tutto sommato visto dall’esterno me li merito
tutti, perché ho quello che, ad occhio nudo, metà della gente sogna e
spera, che sa che non riuscirà ad
ottenere se non sarà baciata dalla fortuna.
Le feste di
compleanno in giardino, le grigliate in terrazza, le ferie al mare, i week end
in montagna, i cenoni, i baci gli abbracci che si susseguono, l’affetto, la
vicinanza, la meravigliosa famiglia da Mulino Bianco che tutti invidiano e che
tutti vorrebbero avere…
Una
stupenda, meravigliosa, idilliaca facciata.
Ma adesso ho deciso che
la ricerca della mia felicità passerà per qualsiasi strada si possa percorrere,
la cercherò nel desiderio degli uomini che mi vogliono, ma mi usano
probabilmente per soddisfare quel demone interiore che io cerco invece di
liberare.
Per il
momento sono tutto ciò che non voglio essere, mentre cerco di essere tutto
quello che non sono, ma non trovo un equilibrio, sembra sempre di dover emulare
un funambolo su un filo da pesca.
Non so chi
voglio essere, so solo ciò che adesso non sono e che non mi appartiene, e
detesto saperlo... Detesto non sentirmi parte di ciò che mi circonda, detesto
quel vuoto che mi riempie, detesto non trovare il mio posto nel mondo, e
detesto non poterlo esprimere perchè esiste sempre quel cazzo di "beata te"
che mi stringe in una morsa che impedisce alle mie ali di schiudersi.
Continuerò a
recitare le mie parti come un’attrice consumata recita la commedia della vita:
- la moglie
premurosa, madre esemplare, persona perfetta che si nutre dei "beata te"
- la ribelle
impertinente che usa le persone per il proprio piacere e che non è mai sazia,
che trova nel piacere fisico lo sfogo a ciò che le manca, anche se non basta
mai... le prede sono continue, le promesse sono vane...
Sono due
vite parallele, distinte, eppure così incatenate, due strade che viaggiano in
contemporanea senza mai apparentemente incrociarsi, ma che in realtà permettono
all’altra di sopravvivere.
Nessuno mi
ha mai avuto, nessuno mi avrà mai, e proprio per questo fino ad ora mi sono
salvata! La mia anima scalcia, il mio posto non so quale sia, cerco di fare mia
la mia vita, ma qualunque cosa riuscirò e proverò ad essere dipenderà sempre e
solo da me...
Le avventure
si susseguono, uso gli uomini come usare un paio di scarpe: ti rendi conto che
non sempre sono quelle giuste da usare, ma le metti perché ormai le hai, le usi
finchè non sono consumate e poi le butti.
Non ho
problemi a trovare ciò che credo di volere, non ho problemi a scegliere,
scremare, adescare, rifiutare, capisco di avere io il potere e decido che quel
potere voglio utilizzarlo finchè ne riuscirò ad avere. Non risparmierò nulla
per chi arriverà dopo di me, niente verrà sprecato e nulla verrà lasciato al
caso. Ogni desiderio, ogni lussuria e ogni depravazione dovranno essere soddisfatte,
almeno fino a quando ne riuscirò a trarre beneficio,
E da questo
mio lato oscuro ne trae beneficio anche la mia facciata, sono più felice,
paziente, spensierata, la frustrazione ha lasciato posto all’appagamento,
l’insicurezza alla fiducia, la sottomissione alla vita ha lasciato posto ad una
guerriera racchiusa in un’armatura scintillante impenetrabile ma ammaliante.
Un demone
intrappolato in un involucro che impedisce a chiunque di avvicinarsi a dare
un'occhiata, a sbirciare quella mia anima ancora ferita e sanguinante, che non
riesce a rimarginarsi e che si indurisce sempre di più ogni volta che qualcuno
prova a crearsi un varco tra la corazza. nessuno dovrà mai scalfirla, nessuno
dovrà mai tentare nemmeno di avvicinarsi! Attorno alla mia fortezza ho
costruito fossi con coccodrilli, ho montato pentoloni di lava incandescenti,
balestre con frecce avvelenate, qualsiasi cosa impedisca e inibisca, anche solo
il pensiero, di poterci provare.
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