lunedì 10 agosto 2020

La mia vita... una stupenda FACCIATA

Mi sono sempre immaginata una vita come questa quando ero piccola.



Una famiglia, una casa con giardino, un lavoro che amo, un marito presente, sono la classica persona  per cui i "beata te" si sprecano, con annessi sorrisi e occhi sognanti, e tutto sommato visto dall’esterno me li merito tutti, perché ho quello che, ad occhio nudo, metà della gente sogna e spera,  che sa che non riuscirà ad ottenere se non sarà baciata dalla fortuna.

Le feste di compleanno in giardino, le grigliate in terrazza, le ferie al mare, i week end in montagna, i cenoni, i baci gli abbracci che si susseguono, l’affetto, la vicinanza, la meravigliosa famiglia da Mulino Bianco che tutti invidiano e che tutti vorrebbero avere…

Una stupenda, meravigliosa, idilliaca facciata.

Ma adesso ho deciso che la ricerca della mia felicità passerà per qualsiasi strada si possa percorrere, la cercherò nel desiderio degli uomini che mi vogliono, ma mi usano probabilmente per soddisfare quel demone interiore che io cerco invece di liberare.

Per il momento sono tutto ciò che non voglio essere, mentre cerco di essere tutto quello che non sono, ma non trovo un equilibrio, sembra sempre di dover emulare un funambolo su un filo da pesca.

Non so chi voglio essere, so solo ciò che adesso non sono e che non mi appartiene, e detesto saperlo... Detesto non sentirmi parte di ciò che mi circonda, detesto quel vuoto che mi riempie, detesto non trovare il mio posto nel mondo, e detesto non poterlo esprimere perchè esiste sempre quel cazzo di "beata te" che mi stringe in una morsa che impedisce alle mie ali di schiudersi.

Continuerò a recitare le mie parti come un’attrice consumata recita la commedia della vita:

- la moglie premurosa, madre esemplare, persona perfetta che si nutre dei "beata te"

- la ribelle impertinente che usa le persone per il proprio piacere e che non è mai sazia, che trova nel piacere fisico lo sfogo a ciò che le manca, anche se non basta mai... le prede sono continue, le promesse sono vane...

Sono due vite parallele, distinte, eppure così incatenate, due strade che viaggiano in contemporanea senza mai apparentemente incrociarsi, ma che in realtà permettono all’altra di sopravvivere.

Nessuno mi ha mai avuto, nessuno mi avrà mai, e proprio per questo fino ad ora mi sono salvata! La mia anima scalcia, il mio posto non so quale sia, cerco di fare mia la mia vita, ma qualunque cosa riuscirò e proverò ad essere dipenderà sempre e solo da me...

Le avventure si susseguono, uso gli uomini come usare un paio di scarpe: ti rendi conto che non sempre sono quelle giuste da usare, ma le metti perché ormai le hai, le usi finchè non sono consumate e poi le butti.

Non ho problemi a trovare ciò che credo di volere, non ho problemi a scegliere, scremare, adescare, rifiutare, capisco di avere io il potere e decido che quel potere voglio utilizzarlo finchè ne riuscirò ad avere. Non risparmierò nulla per chi arriverà dopo di me, niente verrà sprecato e nulla verrà lasciato al caso. Ogni desiderio, ogni lussuria e ogni depravazione dovranno essere soddisfatte, almeno fino a quando ne riuscirò a trarre beneficio,

E da questo mio lato oscuro ne trae beneficio anche la mia facciata, sono più felice, paziente, spensierata, la frustrazione ha lasciato posto all’appagamento, l’insicurezza alla fiducia, la sottomissione alla vita ha lasciato posto ad una guerriera racchiusa in un’armatura scintillante impenetrabile ma ammaliante.

Un demone intrappolato in un involucro che impedisce a chiunque di avvicinarsi a dare un'occhiata, a sbirciare quella mia anima ancora ferita e sanguinante, che non riesce a rimarginarsi e che si indurisce sempre di più ogni volta che qualcuno prova a crearsi un varco tra la corazza. nessuno dovrà mai scalfirla, nessuno dovrà mai tentare nemmeno di avvicinarsi! Attorno alla mia fortezza ho costruito fossi con coccodrilli, ho montato pentoloni di lava incandescenti, balestre con frecce avvelenate, qualsiasi cosa impedisca e inibisca, anche solo il pensiero, di poterci provare.

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