giovedì 1 ottobre 2020

Un foglio bianco da cui ricominciare…

Sono sempre stata uno spirito ribelle, di quelli difficili da domare, forse impossibile.



Sono sempre stata tutto ciò che mi bastava, tutto ciò che mi era sufficiente. Inarrivabile, inavvicinabile se non da chi volessi io e alle mie condizioni, quasi sempre impossibili da attuare, scelte apposta per porre sempre e comunque in primo piano le mie volontà.

Quando qualcuno si avvicina troppo io graffio, allungo un braccio per tenere a debita distanza e lascio il segno, nella carne e nell'anima.

Sono mentale, profonda, pericolosa, so dove voglio arrivare e come farlo, la mia consapevolezza mi rende letale nei confronti di chi scelgo come preda ma anche di chi scelgo di tenere lontano. Sono come un oleandro, apparentemente innocua,  un fiore che non si distingue tra la massa, una pianta profumata, bellissima nella sua normalità, ma velenosa e potenzialmente mortale se ne diventi dipendente e non riesci più a farne a meno.

Sono diventata una predatrice, non più una preda. Fredda, distaccata, spietata, dedita solo alla propria soddisfazione e non a quella degli altri.

Per troppi anni mi sono prodigata per gli altri, troppi anni a inseguire la soddisfazione di chi non vedeva, non notava, di chi semplicemente mi aveva dato un posto fisso nella propria vita, un posto già scavato e assegnato senza chiederlo, ormai con la forma del mio corpo e della mia anima. Ma adesso sono riuscita ad allargarlo, sono riuscita a muovermi e farmi spazio in un posto che non ho chiesto, e finalmente non mi sento più in trappola.

Ho imparato che guardare la stessa opera d’arte da due punti di vista differenti le fa cambiare completamente aspetto, e più la si guarda da varie angolazioni, più sembra nuova, più desta curiosità e sale la fame di conoscenza.

Mi sento affamata di nuove avventure, drogata di vita, voglio assaporare ogni occasione fino ad ubriacarmi di soddisfazione e appagamento.

Decido di utilizzare qualsiasi mezzo disponibile per crearmi le occasioni, non ho minima intenzione di lasciarmi sfuggire nemmeno mezza opportunità. Ho capito sulla mia pelle che ogni singolo minuto lasciato scivolare tra le dita, senza renderlo unico, non verrà mai più restituito, ne arriveranno altri, ma quello passato sarà perso.
Quanti attimi ho lasciato scivolare via, quanto tempo sprecato passato a guardare il nulla, sperando solo che l’attimo successivo fosse meno pesante e passasse più in fretta di quello precedente. Quanta vita sprecata che meritava, invece, solo di esser vissuta per come era giusto che fosse.
Ma adesso no, adesso ho imparato come si fa, adesso ogni attimo durerà troppo poco per la voglia che ho di sfruttarlo.

Nessun commento:

Posta un commento