domenica 24 aprile 2022

Attesa finita...

Ho aspettato per mesi il momento in cui sarei stata di nuovo ai suoi piedi, l'unico posto in cui mi sento veramente me stessa...




Ci siamo visti al volo il giorno che è tornato, sono andata a prenderlo per poi dargli un passaggio fino a casa, è stato come se non ci fossimo mai lasciati, come se quei mesi vissuti in apnea fossero svaniti assieme al fumo della sigaretta che aveva tra le dita, l'ho visto arrivare verso di me con il suo sorriso sghembo che dice molto più delle parole. Mi ha salutato senza toccarmi, ha messo la valigia in bagagliaio, è montato in macchina e il suo profumo ha riempito l'abitacolo, tornando a farmi respirare a pieni polmoni per la prima volta dopo 5 mesi.

Avevo immaginato questo momento in mille modi e con mille parole, ma nulla ha avuto riscontro in quell'esatto momento in cui me lo sono trovata davanti, ho solo seguito i suoi movimenti in silenzio, senza perderlo mai di vista, come se potesse scomparire da un momento all'altro. Sono montata in macchina anche io, ho messo in moto e ci siamo lasciati alle spalle tutto, 5 mesi di lontananza, lacrime, sofferenza e bocconi amari, le mani si sono sfiorate, le parole viaggiavano nell'aria , ma non riuscivo a dare loro un senso, perchè l'unica cosa che contava in quel momento era la sua presenza. Parole che non mi erano mai mancate, ma profumi e sensazioni che non sentivo da troppo tempo e che mi avevano fatto cadere in uno stato di standby involontario, per non sprecare nemmeno un goccio della linfa vitale di cui avevo fatto il pieno prima della sua partenza, e che dovevo farmi bastare fino al suo ritorno.

Si accende una sigaretta in macchina, una cosa che non ho mai permesso di fare a nessuno, e sento nuovamente quel profumo così familiare, misto di tabacco e dopobarba, che mi arriva dritto al cervello, a risvegliare istinti sopiti. Mi parla del viaggio, della sua permanenza, di cosa gli è mancato, si guarda attorno come un bambino che visita una città per la prima volta, solo che lui snocciola ogni minimo cambiamento che percepisce attorno a se, d'altra parte 5 mesi sono lunghi per chiunque.

Lo vedo girarsi verso di me ogni tanto, e bloccare il fiume di parole che escono dalla sua bocca, non riesco a capire cosa pensa, a differenza di me lui è impassibile, imperscrutabile, lascia trapelare solo ciò che vuole, senza far trapelare nulla che non sia volontario, ma il suo sguardo su di me lo sento bruciare come fuoco vivo sulla pelle.

Chiedo dove vuole andare, dopo una notte di viaggio magari non vede l'ora di andare a casa dalla sua famiglia, in fin dei conti sarebbe comprensibile visto che non vede anche loro dallo stesso lasso di tempo. Invece mi chiede di portarlo al nostro posto, in quel parcheggio lontano da occhi indiscreti, a metà strada tra casa sua e la mia, lo accontento e non fiato, obbedisco e basta, continuando a sentire quel fuoco attraversarmi l'anima.

Finalmente io e lui soli, smonto dalla macchina con il vento che mi scompiglia i capelli e il suo sguardo sempre fisso su di me, ma ho bisogno di lui, di nutrirmi della sua essenza e di sentirlo ansimare, ma, prima di tutto, ho bisogno di inginocchiarmi davanti a lui, di guardarlo dal basso verso l'alto, di rimettermi al mio posto, quel posto che per troppo tempo mi è mancato e che sento come il mio posto nel mondo.

Arrivo davanti a lui e le ginocchia mi cedono, ma non cerco di resistere, le poggio sull'asfalto, abbasso la testa e mi abbraccio alle sue gambe stretta, quasi a fargli perdere l'equilibrio e sento la sua risata leggera, tenera. come se avesse aspettato per vedere quanto avrei resistito prima di farlo. Mi ha messo una mano sulla testa e si è acceso un'altra sigaretta, prendendomi poi per un braccio e facendomi alzare. 

Come dice lui, spesso, oltre ad essere il mio Padrone è anche l'uomo che mi ama, e con me vuole condividere tutto, quindi ha voluto guardarmi in viso mentre gli raccontavo quello che mi è successo in questi mesi, cose che sapeva già, ma che ha voluto ascoltare guardandomi in viso, tenendoci le mani, guardando il mio viso arrossire sotto il suo sguardo, per me così importante.

Ha voluto che io fossi la prima persona che vedesse appena tornato a casa, le mie le prime labbra su cui poggiava le sue, il primo corpo da stringere a se e il primo desiderio da soddisfare e questo è più di tutto ciò che potrebbe esprimermi a parole. Il mio Padrone, il mio ossigeno, colui per cui vivo e che mi permette di vivere...


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