giovedì 3 giugno 2021

il collare

Ti fai un sacco di idee che ormai credi di aver immaginato tutti gli scenari possibili ed immaginabili.


Romantico, brutale, animalesco, dolce, bendata, nuda, vestita, emozionata, fredda,... Potrei andare avanti per giorni a descrivere tutti i momenti "perfetti" in cui avrei potuto ricevere il suo collare...
Quel "collare" che ho sognato, desiderato e che ho sperato di ricevere da lui era qualcosa che speravo di meritare, speravo di essermi impegnata abbastanza per far sì che volesse tenermi con sé per quel "per sempre" in cui io non ho mai creduto, ma che ho iniziato ad assaporare assieme a lui.
Continuavo a stuzzicarlo, a sfidarlo, dando spazio a quel lato Brat che aspettava solo di aver motivo per prendersi il suo momento di gloria, così continuavo a scrivere a chiunque di essere una "novizia in addestramento non ancora collarata ma con un Padrone" e sapevo che a lui dava fastidio, anche se non riuscivo a farglielo ammettere. Quella mia frase lo faceva fermentare come il novello nelle botti di legno, solo che non riuscivo a far saltare il tappo, non riuscivo a far leva sulla paura di perdermi perché, di fatto, non ne ha mai avuta.
Ho fatto leva sul mio "libero arbitrio" perché, obiettivamente, non avevo ancora appartenenza senza il collare, ho dato fondo a qualsiasi lettura, link, sito, potesse spiegare il lato romantico della cosa, inviandoglielo via mail, posta, fax e piccione viaggiatore, con relative facce a cuoricino sognanti unite a gif degli occhioni del gatto con gli stivali... Niente, irremovibile! D'altronde me lo aveva detto chiaro e tondo "lo riceverai quando meno te lo aspetti e quando sarai pronta e consapevole di affrontare questa tappa del nostro cammino". PRONTA? IO SONO NATA PRONTA A QUALSIASI COSA! Però a questa ho dovuto rassegnarmi, ho dovuto sedermi in riva al fiume a guardare i petali dei fiori trasportati dalla corrente, bellissimi e delicati, anche loro trasportati da qualcosa di cui non hanno il controllo, proprio come me.
Il collare, per il mio Padrone, ha un significato molto profondo e non solo simbolico. Per lui significa appartenenza profonda, dedizione costante, significa diventare ufficialmente di sua proprietà e poter disporre di me come preferisce. Per lui ha un significato che va anche oltre al matrimonio, significa accogliere la domanda di appartenenza, significa accettare di prendersi cura della propria Slave, significa appartenersi ed essere devoti l'uno all'altro.
Aveva già avuto un'esperienza difficile, aveva dovuto togliere il collare alla sua slave tanti anni fa, e da allora mai ne aveva consegnati altri. Me ne ha sempre parlato come un'esperienza struggente, che ti segna, e nei suoi occhi ho sempre visto tutta la sofferenza di quel momento, e ho sempre capito il perché aspettasse sempre di sentirsi pronto di rischiare.
Sinceramente pensavo che non avrei avuto bisogno di un collare per sentirmi sua, per accuire la mia appartenenza nei suoi confronti, per puntualizzare la mia devozione, invece mi sbagliavo...
Questi giorni sta preparando la sua partenza per lavoro, quindi recuperiamo ogni momento per poter stare assieme, per viverci e assaporarci come a dover accumulare queste sensazioni in un magazzino da poter aprire quando la mancanza si farà sentire.
Ieri mattina abbiamo riempito quel magazzino, abbiamo fatto scorta di noi, per poter un parte placare quel desiderio costante di stare vicini, ci siamo amati, consumati, divorati per nutrirci l'uno dell'altro come se fossimo linfa vitale per la sopravvivenza reciproca, e forse è proprio così.
Lui si era già rivestito, io mi stavo mettendo le scarpe... Si è avvicinato e mi ha ordinato "mettiti in ginocchio" ed io, ovviamente, ho obbedito, con la testa fissa davanti a me e lo sguardo basso, in attesa di una sua parola, anche una sola parola che mi permettesse di sentirmi viva e libera nella mia appartenenza. 
Teneva tra le dita un sacchettino rosa in raso, rivestito di pizzo... Me l'ha messo tra le mani dicendomi che era per me e già il mio cuore aveva saltato un battito, ma non mi importava, perché davanti a me avevo ciò che permette al mio cuore di battere ogni singolo secondo. 
Con le mani tremanti apro il sacchetto ed ecco liberarsi un sottile collare in pelle, con un anello giusto al centro... Fine, delicato, discreto ma pronto ad urlare al mondo la mia appartenenza. 
Non so se tremassero di più le mie mani mentre lo tenevo tra le dita come si tiene un delicatissimo fiore, o se tremassero su più le sue quando l'ha preso e me l'ha chiuso attorno al collo. Mi ha guardato, e l'unica cosa che è riuscito a dire, sorridendo, è stata "così ti ricorderai questa data, nel giorno della liberazione, tu ti sei incatenata per sempre a me". 
Non mi sono nemmeno alzata, le gambe tremavano, mi sono stretta alla sua vita tremando, riuscendo a sussurrare semplicemente "grazie Padrone, ti amo", e così sono stata, con le sue mani tra i capelli che mi accarezzavano e io stretta a lui, ancora inginocchiata, come se quel momento racchiudesse il senso della mia esistenza, come se tutto avesse definitivamente il suo posto. 
Non ho visto il suo volto con i miei occhi, ma ho visto il suo cuore in quel momento, e ho sentito la sua anima stringersi alla mia in un abbraccio che non avrà mai fine. 
Ci apparteniamo, siamo devoti l'uno all'altro come se fosse l'unico carburante che ci fa proseguire, io ho scelto lui come mio Padrone e lui mi ha accettato, con il mio carico di difetto, insicurezze e casini... Mi ha preso per mano e mi ha detto "da oggi i tuoi casini sono i miei, li affronteremo assieme" fino a ieri era stato un aiuto, un supporto, da ieri siamo una persona sola. 
Adesso ho capito il significato di quella piccola striscia di pelle nera, ho capito il potere di quelle mani che hanno chiuso il gancio, ho capito ciò che quell'anello di metallo rappresenta. 
Lo porto con orgoglio, vorrei che tutti vedessero e riconoscessero il simbolo, vorrei che quando mi guarda la gente pensasse "lei appartiene, ha un Padrone, ha donato la sua vita a qualcuno!" 
Perché è proprio così, e quella piccola striscia di pelle nera con l'anello di metallo lo grida al mondo. 

Nessun commento:

Posta un commento