domenica 8 agosto 2021

"Amare"

L'amore è irrazionale, incontrollabile, non ti permette di scegliere e nemmeno di avere voce in capitolo. 


Quando ti trovi di fronte la persona destinata a te, hai semplicemente due strade: amarla e lasciarti amare, oppure voltargli le spalle e proseguire nel tuo cammino. In entrambi i casi non sarai più la stessa persona che eri prima di aver incrociato quegli occhi e quel cuore che tanto batte all'unisono con il tuo.
Non importa quale sia la tua vita, se sei felice, se sei triste, se cerchi qualcuno o se sei apposto, quando la tua anima riconosce la sua tra la folla accade una magia, e non puoi sottrarti al turbine di emozioni che ti provoca. In ogni caso sei destinato a soffrire, a meno che tu non abbia la fortuna di essere entrambi liberi.
Con Francesco è successo esattamente così, due anime che credevano di aver raggiunto il proprio equilibrio, senza pensare che non era realmente così, semplicemente avevamo appoggiato a terra tutti i carichi della nostra vita in modo da non doverli sorreggere, così equilibrio non ne serve. Invece siamo arrivati a prendere l'uno i carichi dell'altro, senza volerlo, senza accorgercene, e a distribuirli in modo che diventassero davvero un equilibrio perfetto che, però, senza l'altro non regge. Abbiamo reso l'altro ciò che si sposta per mantenere la perfetta simmetria delle nostre vite, ciò senza il quale tutto cadrebbe.
Il problema inizia nel momento in cui questa persona sorregge tutto il tuo mondo e vorresti essere ai suoi occhi ciò che lui è a i tuoi. 
Vorresti vederlo e sentirlo in ogni momento, vorresti che tutta la sua felicità dipendesse esclusivamente da te, vorresti che non fosse sereno se tu non ci sei, inizi a diventare egoista e vedere anche ciò che non esiste.
I pensieri si accumulano e diventa un'ossessione la sua presenza e la tua presenza nella sua vita. Ti senti sprofondare in un vortice che ti trascina sempre più in basso, non riesci ad essere razionale e nonostante le sue rassicurazioni non puoi capire come possa essere felice assieme alla sua famiglia se tu non ci sei, se non ti sente e se non ti scrive.
Ecco che, però, una mattina come tante, ti trovi al bar davanti ad uno spritz e lo guardi mentre ti racconta della sua vita, mentre ti porta pian piano all'interno del suo mondo quando nemmeno sapeva che esistevi, troppo piccola per pensare agli uomini, vista la differenza, di età. Lo senti scimmiottare una frase in cui ti definisce "la mia donna" con una semplicità che ti travolge e un sorriso malinconico ti appare sul viso involontariamente.
Ma lui ti conosce bene e sa che quel mezzo sorriso arriva sempre da un pensiero, e te lo chiede:
"Nulla Francesco, è solo che delle volte mi domando cosa ci fai tu con me... Avevi una vita piena, serena, e sei andato a complicartela con me, che sono incasinata oltre ogni limite, talmente incasinata da farti soffrire delle volte... Davvero non capisco"
"Amore, non puoi decidere di chi e quando innamorarti, e per quanto sia incasinata, capisci che non puoi vivere senza la sua presenza, senza il suo pensiero costante, senza di lei. Ciò non significa non essere felici a casa, significa solo che avere quella persona nella tua vita fa sì che tutto sia perfetto"
Cazzo quanto ha ragione, mi sono sempre proiettata su ciò che sentivo io e volevo vedere, senza pensare a me, a come vivo io e come lui mi fa vivere. Ecco che mi accorgo che la sua presenza migliora tutta la mia vita, i miei rapporti. A casa e al lavoro le cose vanno bene, sono serena e credo in me stessa e nelle mie possibilità, ciò che ho dalla vita mi basta, semplicemente perché lui è con me, perché il suo pensiero mi accompagna, e perché non dovrei pensare che per possa essere la stessa cosa?
I pensieri si accavallano, forse sto raggiungendo una nuova consapevolezza, forse sto crescendo, chi lo sa... Certo è che la mia appartenenza a lui aumenta giorno dopo giorno, in un crescere di emozioni che convergono ad un solo punto focale, LUI.
Lo accompagno alla macchina, gli consegno una stampa della bozza del mio libro e gli chiedo di leggerla con distacco, e di stare molto attento se dai particolari descritti può essere riconoscibile da chi frequenta, lui mi guarda per un secondo, e mi dice:
"sai perché sarei felice se questa cosa del libro andasse in porto? Semplicemente perché ti farebbe capire quanto vali, spazzerebbe via le tue insicurezze, sarebbe un toccare con mano il tuo potenziale, e questo mi renderebbe estremamente felice ed orgoglioso di te"
Ed ecco il mio amore, il mio pilastro, il mio "zing" (che si fa una volta sola nella vita, come dice Dracula) colui che mi rende felice. Perché è vero, le nostre vite sono vissute accanto ad altre persone, che non hanno colpe per ciò che stiamo facendo loro, ma non possiamo farci nulla, se non far girare l'ingranaggio meglio possibile, evitando di rimanere schiacciati al suo interno, visto che abbiamo dovuto rimuovere ogni tipo di sistema di protezione. 

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