venerdì 27 agosto 2021

Un giorno alla volta...

Sto imparando a vivere la mia vita un giorno alla volta, centellinando ogni emozione come se non potessi mai più provarla se non un quel momento.

Le emozioni vanno vissute compresse, concentrate in una manciata di minuti rubate alle nostre vite, come se quei minuti fossero il fulcro di una vita di contorno. 
Il rumore della porta che si apre indica che è arrivato, non lo vedo perché in penombra fatico a distinguere le figure, eppure il mio corpo reagisce all'istante.
Non ci piace classificarci, non ci interessa catalogare il nostro rapporto in modo che si possa prendere da esempio o si metta a confronto con altri.
Noi siamo noi, racchiusi in quelle ginocchia arrossate mentre aspetto in suo arrivo, nella sua mano che mi accarezza il volto, nella sua voce che mi autorizza a parlare, nella pelle arrossata dal Flogger, dal Cane, dal Tawse, nelle lacrime che rigano il mio volto. Noi siamo noi, senza voler essere nessun altro, senza pretendere che nessuno voglia assomigliarci, perché noi siamo unici.
Le sue mani che scorrono, la mia bocca che percorre il suo corpo, l'unicità della nostra fusione, quando non esiste confine tra il mio corpo e il suo.
Sono sua, lui è il mio Padrone, ma non mi interessa la definizione che tutti cercano, solo quella che da la mia anima è per noi quella giusta. 
Vivo per il suo appagamento, per la sua soddisfazione, per meritare il mio posto nella sua vita, chiedo il suo controllo costante, necessito della sua supervisione per poter accettare le sfide più ardue e difficili, e con lui so che posso affrontare tutto.
Vivo giorno per giorno perché così posso gestire la mia vita, anzi, entrambe le mie vite, di cui lui è presenza costante, anche se ha deciso di non mettere parola nella mia vita familiare, perché sono prima di tutto una mamma, e li lui non vuole entrare, se non sarò io a coinvolgerlo.
Il mio Padrone, la mia anima, la mia mente, il mio cuore... 

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