L'ho sempre vista semplicemente come attendere il mio Padrone in ginocchio, in silenzio, finche` Lui non fosse arrivato e avesse fatto di me ciò che più gli sarebbe piaciuto. Ho sempre vissuto l'attesa come qualcosa di transitorio finalizzato al piacere, qualcosa che avrebbe impegnato comunque un breve spazio di tempo per far sì che l'eccitazione e il desiderio di essere sua potesse arrivare all'apice... Piccola, ingenua ed illusa "schiavetta", non avrei mai immaginato potesse diventare qualcosa di logorante e che mi accompagnasse in ogni singolo minuto della mia vita.
Il mio Padrone è partito per lavoro, tornerà in primavera e io sento l'aria mancare.
Prima di partire mi ha regalato una pianta, che interrompe adesso la fioritura e riprenderà a colorarsi a fine marzo, proprio come me, che perdo la mia bellezza proprio come quella pianta, per poi riprenderla al suo ritorno, quando, assieme a lui, tornerà anche il Sole.
Vivo le mie giornate scandendole un passo alla volta, un respiro alla volta, nell'attesa di poterlo sentire, di sentire la sua voce che mi chiama e che mi racconta la sua giornata. Mi aiuta a sentirmi più vicina a lui, a sentirmi sempre parte di quel mondo che adesso l'ha portato distante da me.
Adoro vedere il suo sorriso sghembo, anche se solo in videochiamata... Quel sorriso che conosco fin troppo bene, che è una via di mezzo tra la sua austera severità e la sua dolcezza da uomo innamorato, quel ghigno che mi scioglie e mi infiamma nello stesso momento.
È venuto a salutarmi velocemente, il giorno prima di partire, mentre ero al lavoro, un aperitivo al volo e poi è andato via, salutandomi come se ci saremmo dovuti vedere il giorno dopo, con apparente leggerezza. Ci ha concesso un abbraccio, il suo viso tra i mei capelli che imprimevano il profumo quasi a volerlo immagazzinare per quando ne avesse avuto, anche lui, bisogno... Un sorriso e una battuta e poi è andato via di corsa, e io sono rimasta lì a guardarlo mentre si allontanava, e so, dentro di me, che è scappato per non farmi portare anche il suo peso, per farmi credere che fosse abituato a quei lunghi viaggi e a quella partenza che lo portava lontano dagli affetti, mentre non è così, questa volta avrebbe lasciato a casa anche me, e questo lo faceva sanguinare dentro.
Adesso, però, ho capito cosa significa l'attesa, cosa significa scandire ogni singolo istante per farlo passare, per buttarlo dietro alle spalle.
Ogni istante che passa lo vivo nella sua attesa, nell'attesa di poterlo sentire, di poterlo vedere per finalmente poter respirare. Vivo risparmiando l' ossigeno per non andare i crisi, lesinando le forze per non rimanere senza, ponderando ogni sforzo per non uscire dai binari.
L'attesa snerva, consuma, logora, ma impari a conviverci, impari a scandire quei secondi che non passano mai.
Inizi a trovarti ad aspettare, a fissare in silenzio quella porta come se dovesse entrare da un momento all'altro, ma ad un certo punto ti accorgi che non scendono più lacrime, stranamente non ti senti sola e spaurita, non ti senti vuota e spenta... Ti rendi conto che comunque l'attesa non la vivi da sola, ma assieme a lui.
Sai che prima o poi lui entrerà da quella porta, basta solo aspettare.
Sai che prima o poi tornerà ad affondare il viso tra i tuoi capelli, a toccarti con le sue mani, basta solo aspettare.
Sai che prima o poi sentirai di nuovo il suo corpo sul tuo basta solo aspettare.
Ma non serve aspettare la sua protezione, la sua presenza, il suo amore e il suo controllo, perché quelli sono rimasti con me, e, come ha detto lui una sera al telefono: "non ti sento distante, semplicemente perché sei sempre e comunque con me".
Allora fai un nuovo passo in avanti, in questa nuova vita, trovi una nuova consapevolezza, metti un nuovo tassello al puzzle che ha ormai già il soggetto completo, mancano solo i particolari di contorno.
Non saranno mesi facili, ci saranno dei giorni difficili da affrontare, delle ribellioni da placare, un "libro delle punizioni" da completare, ma lo faremo assieme, scrivendo ancora una volta la nostra storia, parola dopo parola, riga dopo riga, pagina dopo pagina, io con la mia pazzia e lui con la sua razionale lucidità, perché le nostre anime, saranno sempre assieme, a metà strada, a guardarci sorridendo, noi, che fino in fondo non ci renderemo mai conto della profondità del sentimento che ci unisce...
https://youtu.be/0HUkv6jgerA
Questa nostra stupida canzone d'amore
(Thegiornalisti)
Se domani tu per caso sparissi
E io non sapessi più con chi parlare
Dopo tre gin, cosa dovrei fare?
Non mi va di ricominciare
Non mi va di sentirmi male, hai capito chi sei
Sai che ho vinto il mondiale da quando ci sei?
Sei la Nazionale del 2006, ma dentro casa col vestito da sposa
Sei il finale migliore di tutti i film che possiamo guardare
Prima di andare a dormire
E io non sapessi più con chi parlare
Dopo tre gin, cosa dovrei fare?
Non mi va di ricominciare
Non mi va di sentirmi male, hai capito chi sei
Sai che ho vinto il mondiale da quando ci sei?
Sei la Nazionale del 2006, ma dentro casa col vestito da sposa
Sei il finale migliore di tutti i film che possiamo guardare
Prima di andare a dormire
E chiudendo gli occhi immagino, immagino Fiumicino
Tu che parti per un viaggio
Io che annaffio le piante aspettando il tuo ritorno
Con lo sguardo perso tra le nuvole ed il telefono che suona
Non rispondo, è ancora presto
La Corea del Nord non potrà fermare tutto questo
Tu che parti per un viaggio
Io che annaffio le piante aspettando il tuo ritorno
Con lo sguardo perso tra le nuvole ed il telefono che suona
Non rispondo, è ancora presto
La Corea del Nord non potrà fermare tutto questo
E se per caso mi dovessi svegliare
Colpito da un proiettile al cuore inseguito da strane cose
Mi basterebbe abbracciarti sotto le coperte
O sul divano a toccarti la mano e a sentirti il respiro
Per ristare bene e tornare a dormire e ritornare a sognare, uh-oh
Colpito da un proiettile al cuore inseguito da strane cose
Mi basterebbe abbracciarti sotto le coperte
O sul divano a toccarti la mano e a sentirti il respiro
Per ristare bene e tornare a dormire e ritornare a sognare, uh-oh
E chiudendo gli occhi immagino, immagino Fiumicino
Tu che parti per un viaggio
Io che annaffio le piante aspettando il tuo ritorno
Con lo sguardo perso tra le nuvole ed il telefono che suona
Non rispondo è ancora presto
La Corea del Nord non potrà fermare
Tu che parti per un viaggio
Io che annaffio le piante aspettando il tuo ritorno
Con lo sguardo perso tra le nuvole ed il telefono che suona
Non rispondo è ancora presto
La Corea del Nord non potrà fermare
Neanche questa nostra stupida canzone d'amore
Che ti ascolti quando piangi mentre fai la doccia
Quando sei da sola
E ti senti bella, e ti senti pronta per la vita che ti aspetta
Sto tornando, spegni tutto
La Corea del Nord non potrà fermare tutto questo
Che ti ascolti quando piangi mentre fai la doccia
Quando sei da sola
E ti senti bella, e ti senti pronta per la vita che ti aspetta
Sto tornando, spegni tutto
La Corea del Nord non potrà fermare tutto questo
Ed è bello così, anche se poi ti fa piangere
Questa nostra stupida canzone d'amore
Ed è bello così, anche se poi ti fa ridere
Questa nostra stupida canzone d'amore
Questa nostra stupida canzone d'amore
Ed è bello così, anche se poi ti fa ridere
Questa nostra stupida canzone d'amore
Ed è bello così, anche se poi ti fa piangere
Questa nostra stupida canzone d'amore
Ed è bello così, anche se poi ti fa ridere
Questa nostra stupida canzone d'amore
Canzone d'amore
Canzone d'amore
Questa nostra stupida canzone d'amore
Ed è bello così, anche se poi ti fa ridere
Questa nostra stupida canzone d'amore
Canzone d'amore
Canzone d'amore
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