venerdì 17 giugno 2022

Io, semplicemente "IO" senza definizioni...

Spesso mi chiedo il perchè le persone non possano semplicemente accettare ciò che non rientra nella loro sfera di competenza e lasciare che gli altri vivano come meglio credono. 


Troppi si ergono a paladini del nulla, a detentori di verità assolute che non esistono.
Si sprecano quelli che si sentono in diritto di giudicare la vita altrui semplicemente perchè leggono qualcosa in giro, spezzoni di una vita raccontata per intero ma che non gli è mai interessata, se non per il tempo necessario di sputare il veleno che, probabilmente, qualcuno ha sputato prima addosso a loro e che adesso distribuiscono dove capita, senza probabilmente ricordarsi il male che hanno sofferto, o, meschinamente, ricordandolo benissimo, ma sentendo adesso su di loro il potere che prima vedevano in altri.
Così mi trovo a dovermi continuamente giustificare delle mie idee, a dover difendere ciò che sento e ciò che provo, a dover rimandare al mittente le insinuazioni e i tentativi di farmi rinnegare ciò che sento di essere.
Non sono perfetta, non sono infallibile, sono un casino su tutta la linea, ma su una cosa non transigo quando si parla di me e con me, la sincerità.
Ho provato per parecchio tempo a vivere nascondendomi, nella menzogna e nel tentativo di mostrare agli altri solo ciò che andasse bene a loro, a uniformarmi e a confondermi con la massa per essere accettata, per far si che meno persone possibile si accorgessero della mia esistenza e si avvicinassero, ma adesso mi sono stancata.
Adesso ho finalmente trovato il modo in cui voglio vivere, esponendomi per ciò che sono, facendomi conoscere per ciò che valgo e per ciò che penso, voglio conoscere le opinioni altrui, confrontarmi, perchè solo così si può crescere, però, purtroppo, mi rendo conto che non è sempre possibile.
Mi rendo conto che troppe persone non hanno rispetto delle opinioni altrui, e non le accettano, elevando il loro modo di vedere le cose come un mantra da dover far recitare a chiunque gli capiti a tiro, senza accettare che al malcapitato interlocutore non interessi cambiare visione...
Mi trovo spesso attaccata sul "mio modo di vedere, vivere e divulgare il BDSM" senza capire che a me del BDSM PURO (come lo chiamano loro ) non interessa, o meglio, non mi è mai interessato dare una collocazione a ciò che sono o ciò che vivo.
Io posso dare una definizione di ciò che sento, posso raccontare la mia esperienza e le mie declinazioni, posso cercare di esprimere a parole i miei sentimenti, ma tutto avrebbe solo il semplice scopo di fami conoscere dalle persone, da far conoscere la mia storia, felice e orgogliosa del percorso che ho fatto e di ciò che sono diventata e che mi è costato lacrime e dolore.
Non mi interessa essere etichettata e incasellata in qualcosa che gli altri devono e vogliono riconoscere, perchè sono in continua evoluzione, sono in continuo cambiamento seguendo la brezza che mi porto dentro, e non quella che arriva dall'esterno, come troppa gente fa.
Ogni persona ha diritto ad avere le proprie idee, il proprio modo di vivere e vedere le cose, ed ha diritto di mantenerlo intatto, senza che il primo signor "nessuno" si senta in diritto di giudicare ciò che non conosce da un semplice spaccato di vita.

Ho scritto un libro? SI
Ho riportato la mia esperienza diretta? SI
Ho voluto far passare il mio libro come la "Bibbia del BDSM"? NO
Mi ritengo un esempio da emulare? NO
Sono detentrice di qualche verità assoluta? NO

Non voglio essere ciò che non sono, non mi interessa essere amata, odiata, osannata o demonizzata, mi basta essere ciò che sono agli occhi delle persone che per me contano davvero, voglio essere disponibile e un aiuto per chi si rispecchia in ciò che ho scritto, che come me ha sofferto e magari non ha avuto ancora la stessa fortuna, coraggio o sfrontatezza di poter cambiare la propria vita...

Chi sono io?

Sono una persona che ama due uomini, in modo totalmente diverso, che si completa attraverso due rapporti completamente opposti... Può essere definito "Poliamore"? Vabbè, a me non cambia nulla...

Sono una persona a cui non cambia di che sesso tu sia, a quale senti di appartenere, chi sei o chi sogni di essere, a me interessa la mente delle persone, è da quella che sono attratta, il come, poi, si può completare il nostro rapporto, lo si decide in seguito, intanto uniamo le menti, che è la cosa più difficile da fare... Posso essere definita "Pansessuale"? Ok, ditelo pure, o date un altro nome, a me interessa la sostanza...

Uno dei due uomini che amo è accanto a me da una vita, da che io abbia ricordi, siam cresciuti assieme, ci siamo supportati, sopportati (non sempre), ci siamo allontanati e poi ripresi, sempre mantenendo saldo il "filo di Arianna" che ci unisce. Io sono il suo mondo, se ne è reso conto solo dopo tanti anni, e per questo ha accettato la mia verità, sbattuta in faccia una mattina di aprile, solo perchè vuole vedermi felice, perchè sa che ho sofferto abbastanza per tutti e questa felicità me la merito, ma sa anche che non sarebbe completa se lui non ne facesse parte... Posso essere definita una Puttana e lui un cornuto? Ok, ditelo pure, dite ciò che volete, tanto voi non fate parte della nostra felicità, della nostra famiglia o del nostro mondo, non avete camminato affianco a noi in questi anni, non avete condiviso con noi gioie e dolori, e non avete percorso assieme a noi la strada che ci ha portato fino a qui...

L'altro uomo della mia vita è colui che ha "chiuso il cerchio", che ha capito cosa mi mancava dalla vita prima ancora che lo capissi io. E' colui che non mi ha lasciato cadere nel vuoto quando ormai tutto ciò che era attorno a me era distrutto perchè ero io quella a sorreggere tutto, e, una volta che il pilastro si era rotto, il peso era diventato troppo. Invece lui si è messo di fianco a me, mi ha aiutato, alleviato, fatto riposare nella mente e nel corpo. Si è avvicinato e non mi ha permesso che lo allontanassi, mi ha raccolto da terra, abbracciato e, senza che io avessi la forza di dire nulla, mi ha sussurrato "non preoccuparti, da oggi ci sono io a prendermi cura di te". Sento un legame particolare con lui, speciale, stretto come non pensavo che nemmeno esistesse. Ciò che provo per lui non ha un nome, perchè è come se si trattasse di qualcosa che esiste da sempre, bastava solo che ci riconoscessimo tra la folla. Appartengo a lui, ho necessità della sua approvazione, del suo controllo, il suo piacere diventa il mio, le sue necessità diventano le mie, io sono SUA. Questo non mi annulla come persona, anzi, mi fa sentire orgogliosa, sicura e felice di ciò che sono e di ciò che ho. Lo chiamo Padrone, Mio Signore, Francesco, Amore, in ogni modo mi senta di chiamarlo, semplicemente perchè non c'è una regola, ma solo il nostro modo di viverci.. Può essere definito D/s? BDSM? Amore? Tradimento (perchè sua moglie non sa nulla, ma ogni persona ha mille motivi personali per le proprie decisioni, e io rispondo per me, quelle degli altri posso solo prenderne atto e decidere se accettarle o meno) Chiamatelo come volete, la sostanza non cambia e a me non fa differenza, solo chi ci conosce può capire che non ci interessa ciò che pensa la gente...

Mi piace legare ed essere legata, seguo dei corsi per poterlo fare in sicurezza e mi presto per fare da "modella" a qualcuno con cui ho più affinità e di cui mi fido... Mi chiamano Rigger o Bunny per fare prima? Vabbè, se quello serve a definire ciò che mi piace fare, va bene...

Quello che troppe persone non capiscono è che a ciò che siamo deve seguire una definizione, e non una definizione deve decidere ciò che dobbiamo essere...

Se incrociate la vostra strada con la mia, non sentitevi giudicati, perchè non sarà mai così, perchè ho provato sulla mia pelle il bruciore di ciò che significa...
Se incrociate la vostra strada con la mia, sentitevi liberi di parlare, e di ascoltare, perchè potrebbe nascere un bellissimo confronto, costruttivo e interessante...
Se incrociate la vostra strada con la mia e non la approvate, vi da fastidio, io vi dovessi dare fastidio, prendete semplicemente un'altra direzione, oppure possiamo parlarne, sempre con educazione e rispetto reciproco...

Non sono un pungiball, non sono una valvola di sfogo per le frustrazioni altrui, non sono una bambola di pezza che incassa senza fiatare... Sono una persona in carne e ossa, con dei sentimenti, e con delle lacrime e del sangue che troppo spesso verso per colpa di persone che vedono in me, probabilmente, qualcosa che non approvano o che non potranno mai essere.

Non cerco approvazione, non cerco notorietà, cerco solo un po' di rispetto e un posto dove poter essere felice di ciò che sono diventata...


                                                                                                Missy Brat (S.T.)


Nessun commento:

Posta un commento