"Missy ti stai comportando da stupida, e io non voglio avere a che fare con persone stupide... Siccome so che tu non lo sei, vedi di darti una regolata, altrimenti con me hai chiuso"
"Si Padrone..."
L'ennesimo pezzo del cane in bambù che salta, il frustino nuovo, il Nerbo, il Flogger... Però nulla fa più male delle parole...
"Missy ti reputi una persona stupida?"
"Alle volte lo sono stata Padrone, ma non voglio più esserlo"
Sempre la solita storia, sempre la solita testarda che non ascolta e che si lascia trascinare dalla corrente emotiva senza riuscire a controllarla.
"Missy non so più come fartelo capire... Se non ti metto io in competizione con altre persone, perché devi farlo tu? Io ho scelto te, sono qui con te, però mi sono stufato di ripetere sempre le stesse cose, continuamente, perché ciclicamente torniamo al punto di partenza... Ti stai comportando come una stupida e, siccome mi reputo una persona intelligente, con gli stupidi non voglio aver nulla a che fare... Tu sei una stupida Missy?"
" Si Padrone, lo sono" mentre le lacrime rigano il mio viso ripercorro ogni singolo atteggiamento che l'ha portato a questo punto...
"No Missy, non lo sei, ma ultimamente ti comporti da tale... E se continui così io chiudo TUTTO e sparisco perché, come ti ho già detto, con gli stupidi non voglio aver nulla a che fare"
Uno squarcio nel petto con una lama rovente avrebbe fatto meno male... Le gambe non mi reggono, ma i polsi legati al gancio al soffitto non mi permettono di cedere al peso delle parole che mi hanno appena ucciso.
"Missy guardami, tu sei una stupida?"
Gli occhi non si aprono il respiro si fa affannoso, le lacrime scendono e i singhiozzi si intensificano... Il mio corpo aveva risposto a quelle parole come solitamente risponde a lui, non riesco a trattenere le lacrime e i lamenti che si fanno spazio tra le mie labbra come se servissero a intensificare dall'esterno la disperazione e il bruciore che sento all'interno del mio corpo.
"No Missy, non lo sei, non lo sei mai stata, ma devi imparare a fidarti delle mie parole, perché ormai credo di aver finito tutte le possibilità che potevo darti... Hai bisogno di prenderle? Dillo, parla, ma non farmi incazzare, non sfidarmi, perché altrimenti sono guai seri... Mi spieghi perché ti comporti così? "
" Non lo so"
Lo squarcio continua a bruciare, più del Flogger, del frustino, del cane da cui salta l'ennesimo pezzo... Niente arriva più in profondità delle parole scandite con una freddezza e una lucidità dettata dalla sua indole "SE CONTINUI COSÌ IO CHIUDO E SPARISCO" che continuano a rimbombare nelle orecchie lasciando i suoni dei colpi scanditi sul mio corpo a far da mero sottofondo quasi impercettibile...
"Missy io non sono un Master solo del sabato e domenica... Io sono fatto così, te lo hanno anche detto altre persone, è il mio carattere, la mia persona, non è una maschera, e l'hai sempre saputo. Adesso decidi cosa vuoi essere, la persona intelligente che sei sempre stata o la stupida che si comporta come hai fatto in questi giorni?"
" Non lo faccio apposta" riesco solo a biascicare continuando a singhiozzare, con i polsi ancora rivolti al soffitto, i capelli appiccicati al viso in un misto di sudore e lacrime, gli occhi gonfi dalle lacrime che continuano a scendere
"Missy, tu sei la mia slave, ma anche la donna che amo e che rispetto, non dimenticarlo mai, e mai ti metterei in paragone con nessuno, quindi non farlo nemmeno te, perché qui ci siamo io e te, e nessun altro... Ora dimmi, ti reputi una stupida?"
"Lo sono stata Padrone, ma non voglio più esserlo"
"Ti conosco, so che ci saranno altri momenti così, ma non ti farò più passare nulla, perché il tuo percorso deve essere sempre in crescita, piano, un passo per volta... D'ora in poi questa sarà la mia reazione se avrai ancora comportamenti da stupida. So che le parole fanno male, ma è giusto che tu sappia le cose come stanno, proprio perché ti reputo e ti ho sempre reputato una persona intelligente... "
Mi slega i polsi e mi lascio cadere sul pavimento, esausta nel fisico e nell'anima, lui si siede sulla poltrona dietro di me e con un gesto mi fa alzare e appoggiare la testa sulle sue gambe, una mano tra i capelli finché la mia diga emotiva viene abbattuta e le lacrime aumentano accompagnate da singhiozzi e lamenti ormai incontrollati.
Mi alza il viso con un dito sotto al mento e, guardandomi negli occhi, a bassa voce mi sussurra
"So cosa ti ha ferito questa sera, so che il dolore più forte non è nel corpo ma nell'anima, ma credo sia giusto che ti renda conto a cosa possono portare certi comportamenti"
Scandisce parola per parola talmente piano che mi sono chiesta a chi dovesse nasconderlo... Forse a se stesso, perché quelle parole hanno ferito sia da ascoltate che da dette...
Il suo profumo sul mio cuscino, i filtri delle sigarette sul comodino, le corde sparse a terra e i nostri attrezzi appoggiati ovunque, è ora di iniziare a sistemare, anche se, credo, la prima cosa da rimettere in sesto debba essere la mia anima...
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