domenica 18 settembre 2022

Corde tra le mani

Piano, un passo per volta, lentamente.... Quando si fa un incidente prima si torna ad imparare a camminare e solo molto dopo si torna a correre, sempre rispettando i giusti tempi, senza strafare.


Dopo essere stata liberata, una delle prime cose che ho chiuso dentro la valigia sono stati gli anelli che tenevo appesi al soffitto per esercitarmi con lo shibari. Non volevo alzare gli occhi e vederli, immaginare le mie corde appese e legate ai miei polsi, sentire a memoria le sensazioni della Juta che scorre tra le mani e che viene stretta su corpi in attesa di emozioni uniche.
Ho pensato che fosse finita anche con quello, che prendere una corda tra le dita non mi avrebbe più dato le stesse vibrazioni sentite fino ad allora, che non sarei più stata in grado soprattutto di trasmetterle perché non le avevo dentro di me, come avrei potuto farle provare? Così avevo archiviato tutto, messo anelli e corde in valigia assieme ai libri e ai manuali, lontano dalla vista, dalle mani e, sopratutto dal cuore, convinta che una minima barriera tra me e loro sarebbe bastata per prendere le distanze.
Oggi era il giorno della lezione, prenotata e poi cancellata a seguito di ciò che era successo e perché, in ogni caso, non avrei avuto la lucidità necessaria per garantire la sicurezza della mia bunny, ma non sono voluta mancare comunque a salutare i miei amici e il mio Maestro, colui che ha sempre creduto il me, la presenza che più di tutte ho sentita vicina, anche senza parole. È stata una decisione difficile, quella di presentarmi lì a mani vuote, senza il mio zainetto magico, senza le corde appena comprate, tutte colorate esattamente come lo era la mia anima, ma avevo bisogno di esserci comunque perché loro sanno bene cosa rappresentava il mio Padrone per me, e avevo bisogno di occhi che mi guardavano e che capissero senza parlare.
Quando sono arrivata li il tempo si era fermato, gli ultimi mesi non erano passati, perché le emozioni davanti a quella porta sono sempre le stesse, uno "stargate" che impone al mondo di restare fuori mentre tu lo varchi liberandoti di ogni peso.
L'abbraccio degli amici, profumo di casa, di qualcosa che non è cambiato. Braccia amiche che stringono esattamente come avevano fatto mesi fa, perché io per loro non sono cambiata, sono la stessa persona a cui vogliono bene, anche se io, guardandomi allo specchio, non riesco più a riconoscermi.
Entro in palestra e loro sono li, a terra, arruffate in attesa di essere accarezzate, curate, rese partecipi di una danza che parla solo di voi, che solo voi sentite e capite e che unisce due corpi, due menti, due cuori in un'unica emozione.
Mi avvicino fissando quel mucchietto color sabbia sul pavimento e allungo una mano e esattamente nel momento in cui le tocco sento una scossa che mi attraversa il corpo. Tutto scompare, rimango solo io e quella corda tra le mani, che mi racconta la mia storia, mi riporta ricordi che volevo cancellare ma che effettivamente non erano andati persi, perché, se una cosa fa parte di te, puoi accantonarla ma non escluderla dalla tua vita.
Mi sono fatta una legatura alle caviglie, da sola, per riprovare la sensazione di stringere e, allo stesso tempo, sentir stringere le corde sulla pelle, ed è come se non ci fossimo mai lasciate, come se fosse a monito per ciò che stavo rinnegando e che non se lo meritava, perché ciò che ha sempre dato gioia può servire per rialzarsi e non deve essere usato come peso per scendere ancora più a fondo.
Oggi ho fatto un nuovo passo avanti, tra le braccia e le carezze di chi mi vuole bene e mi stima, con mio marito sempre presente attento e protettivo perché nessuno mi faccia più del male.
Sto imparando che la rabbia non serve, ciò che è stato non si può e non si deve rinnegare, perché ciò che sono diventata lo devo anche alla strada fatta assieme al mio Padrone, che mi ha dato tanto, e a cui ho donato tutta me stessa e quell'anima che adesso devo riprendere, quel corpo che devo tornare a controllare, quella mente che deve tornare ad essere mia, perché se così deve andare, devo trasformarlo in insegnamento per essere ancora più forte e non in un'arma che affonda sempre di più nel mio cuore... 

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