Poi pian piano va scemando, riesci a vedere le cose con i contorni più nitidi, e ti rendi conto di ciò che è stato, di ciò che è successo e di come sono state affrontate e gestite le varie situazioni, allora iniziano le domande, inizi a chiederti il perché, se hai sbagliato qualcosa, se quel comportamento che ti sei trovata a subire possa essere stato influenzato da una tua colpa.
Possibile che tutto quello che era stato fino a quel momento possa essere finito nel dimenticatoio? Se quella protezione e attenzione che erano stati fino a poco prima, adesso possano essere svaniti lasciando posto all'importanza del dolore altrui ma non del tuo?
Ecco che arrivi a mettere in discussione tutto... Tutto ciò che è stato, tutto ciò che poteva essere ma non ha potuto prendere forma, tutto ciò che hai fatto.
Ti trovi a maledire il momento in cui hai abbassato la corazza che ti portavi dietro da una vita, la prima volta in cui è stata abbassata è stato permesso di farmi male come mai prima d'ora, di distruggermi, di lasciarmi a terra senza forze né voglia di rialzarmi, completamente senza forze né anima.
Mi sono trovata a domandarmi cosa ho sbagliato, a provare a rimanere aggrappata con tutte le mie forze a qualcosa ormai finito, o forse, mai nemmeno cominciato.
Perché il dolore è così, cambia qualsiasi prospettiva, qualsiasi visione delle cose che ti circondano, di ciò che è stato, di quello che hai vissuto.
Allora ti interroghi sul futuro, perché al passato preferisci non pensare, non riesci a capirlo, non riesci a darti una risposta del cosa hai fatto per meritarti questo trattamento, quindi vai oltre e inizi a pensare come proteggerti perché non debba più accadere una cosa simile, perché nulla possa più avere tanto potere nella tua vita, perché nessuno possa mai più averlo.
La vita tornerà ad essere mia e solo mia, nessuno l'avrà mai più in mano per poi gettarla in maniera egoistica perché probabilmente il mio dolore non è all'altezza di quello degli altri.
Tornerò ad alzare quella corazza che ha sempre fatto il suo dovere, finché io non le ho impedito di proteggermi.
Ma adesso basta, ho pagato per colpe non mie e le sto scontando senza nessuna riduzione, ma la accetto come una lezione di vita, che farà sì che la corazza possa essere ancora più forte e resistente, perche tutto il dolore serva da ammonimento per il mio unico e più grande errore: abbassare la guardia.
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